[eltdf_dropcaps type=”normal” color=”” background_color=”«” »]Battista[/eltdf_dropcaps] Pininfarina non avrà mai conosciuto un’auto che porta il suo nome. Da lassù deve essere estasiato dall’auto a lui dedicata da Automobili Pininfarina, la Battista, l’auto più potente mai progettata.
Pininfarina, dal suo nome di nascita Farina, ha creato l’omonima azienda nel 1930.
[eltdf_dropcaps type=”normal” color=”” background_color=”«” »]Torniamo[/eltdf_dropcaps] indietro. Pininfarina, dal suo nome di nascita semplicemente Farina, creò l’omonima azienda nel 1930. Aveva allora 37 anni e fin dall’infanzia aveva mantenuto stretti rapporti con Giovanni Agnelli, fondatore della FIAT e Vincenzo Lancia. Due nomi che permetteranno al giovane designer carrozziere di raggiungere rapidamente la notorietà grazie all’incredibile fluidità delle linee dei veicoli che progetta.
Uno dei segreti dell’equilibrio di queste silhouette sta nel fatto che, fin dall’inizio, l’azienda ha investito in una galleria del vento, che ha permesso di ottimizzare il design della carrozzeria.
Da decenni i più grandi produttori affidano i loro modelli più belli alle matite dell’azienda italiana. Ma i tempi stanno cambiando. Le aziende creano i propri studi di design e Pininfarina declina. Le cifre rosse incombono pericolosamente fino a 204 milioni di euro di perdite nel 2008. L’anno successivo il gruppo fu messo in vendita. Diversi acquirenti sono in arrivo. Il gioielliere italiano ha poi rivenduto la sua quota del 74% agli indiani del gruppo Mahinda nel 2015, per un importo di 168 milioni di euro. Rinascimento Il nuovo proprietario intende creare un nuovo prestigioso marchio automobilistico: Pininfarina automobili, e non accontentarsi più di una firma, per quanto prestigiosa possa essere.
Da Dustin Hoffman al tenente Columbus…
Come in un sogno…
Impossibile [eltdf_dropcaps type=”normal” color=”” background_color=”«” »]elencare[/eltdf_dropcaps] tutti i marchi che hanno fatto appello al genio di Pininfarina per creare veicoli eccezionali. A volte molto lontane dai loro soliti codici estetici, come la Peugeot 504 coupé o la famosa 403 cabriolet del tenente Colombo. Ma è anche dagli uffici di Pininfarina che è uscita la Magnum Ferrari 308 GTS, una serie televisiva che ha riscosso un enorme successo. Le principali produzioni americane presentano Nash Haley Spider con Audrey Hepburn e Humphrey Bogart. L’Alfa Romeo 1600 Spider è guidata da Dustin Hoffman ne “Il laureato” e innumerevoli Ferrari disegnate da Pininfarina appaiono nei film. I produttori di tutto il mondo hanno chiesto un modello speciale. Tra questi l’Alfa Romeo Giulietta, la Chevrolet Corvette Rondine, la BMW Gran Lusso Coupé, la Ferrari Testarossa, Daytona e California (per un totale di quaranta vetture del Cavallino Rampante), la Lancia Aurelia, Rally 037, Aprilia, Flavia e tante altre.
Ma Pininfarina è anche veicoli di marchi meno prestigiosi, desiderosi di arricchire la propria gamma. Honda Beat, MG B, Hyundai Matrix, Innocenti, Austin A40 Farina, Talbot Samba cabriolet o Simca 8. Un eclettismo che si ritrova in altri ambiti.
I treni Eurostar e IC4 che attraversano anche la Svizzera portano il marchio del designer italiano. Come molti altri. È anche dalle officine torinesi che escono le barche a vela Bénéteau First.
[eltdf_dropcaps type=”normal” color=”” background_color=”«” »]Quando[/eltdf_dropcaps] scopriamo la linea di un’auto firmata Pininfarina, abbiamo l’impressione che lo stilista si sia addormentato e abbia disegnato nel suo sogno la linea più fluida, più moderna, più estetica che ci sia. E che al mattino ha riprodotto il suo sogno su un tavolo da disegno. È certamente una visione un po’ troppo romantica del lavoro che comporta la realizzazione di una carrozzeria quando si conosce l’immenso lavoro che comporta l’adattamento di una linea ideale ai tanti vincoli tecnici coinvolti nella costruzione di un veicolo. .
Battista, che bellezza
Dopo aver rilevato l’ufficio di design italiano, Mahindra&Mahindra fonda Automobili Pininfarina. E il loro primo colpo da maestro si chiama Battista, in omaggio al fondatore. Un’auto per la quale è difficile trovare superlativi: 1.900 cavalli completamente elettrici, una linea mozzafiato e una colonnina di ricarica esclusiva, ma a disposizione anche di tutti gli acquirenti che non hanno 2 milioni di scorta paga una delle 145 auto previste, 2,5 milioni per uno dei 5 modelli “anniversario”! Questo dissuasore, ovviamente disegnato da Pininfarina, è stato realizzato dal produttore svizzero Green Motion, pioniere nel campo.
[eltdf_dropcaps type=”normal” color=”” background_color=”«” »]Quando[/eltdf_dropcaps] vuoi raggiungere l’eccellenza, ti circondi del meglio. È questo che ha spinto Pininfarina a rivolgersi a Green Motion, leader tecnologico mondiale nelle stazioni di ricarica per veicoli elettrici, standard estetici e user experience nel segmento residenziale. Ma non solo. Il terminal Residenza, presentato al CES di Las Vegas all’inizio del 2020, è costituito in particolare da elementi organici riciclati, il che lo rende un oggetto unico al mondo.
François Randinse, CEO di Green Motion, è lieto di questa prestigiosa collaborazione: “Siamo orgogliosi di questa partnership con Pininfarina, che illustra l’alleanza tra la bellezza senza tempo del design italiano e la competenza svizzera nell’ingegneria all’avanguardia. Questa combinazione simboleggia perfettamente un’Europa che vince grazie all’innovazione e alla collaborazione transfrontaliera.”
Siamo orgogliosi di questa partnership con Pininfarina che esemplifica l’alleanza tra la bellezza senza tempo del design italiano e il know-how svizzero nell’ingegneria d’avanguardia. Questa combinazione simboleggia perfettamente un’Europa che vince attraverso l’innovazione e la collaborazione transfrontaliera.” sogno…